
Acqua contaminata (www.quotidianoarte.it)
La qualità dell’acqua minerale è un tema di crescente preoccupazione, specialmente dopo l’analisi condotta dal magazine svizzero K-Tipp.
La qualità dell’acqua minerale è un tema di crescente preoccupazione, specialmente dopo l’analisi condotta dal magazine svizzero K-Tipp. Questo studio ha rivelato la presenza di acido trifluoroacetico (TFA), una sostanza chimica derivante dai PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche), in molte marche di acqua minerale. Le scoperte hanno sollevato interrogativi sulla sicurezza delle acque minerali più popolari, spingendo i consumatori a riflettere sulle implicazioni per la salute pubblica e l’ambiente.
Acque minerali contaminate da PFAS e pesticidi: c’è anche la tua preferita tra quelle analizzate nel test svizzero?
Il TFA è un composto chimico che si forma dalla degradazione dei PFAS, noti per la loro persistenza nell’ambiente e i potenziali effetti negativi sulla salute umana. Nel test di K-Tipp, 12 delle 15 marche di acqua minerale analizzate hanno mostrato tracce di TFA. Questo dato inquietante ha attirato l’attenzione non solo dei consumatori, ma anche degli esperti, che avvertono della necessità di un monitoraggio più rigoroso delle acque destinate al consumo umano. Tra le marche analizzate, Evian e Vittel si sono distinte per l’assenza di contaminazione, mentre Henniez ha mostrato il livello più elevato di TFA, con 0,9 microgrammi per litro.
In Italia, il magazine Il Salvagente ha condotto un’indagine simile, rivelando la contaminazione da pesticidi in molte delle marche testate. Su 18 marchi analizzati, solo quattro sono risultati privi di pesticidi: Panna, San Benedetto Ecogreen, Evian in vetro e Fonte Essenziale. Gli altri 14 marchi presentavano tracce di fitofarmaci, pur rimanendo entro i limiti di legge. Questa situazione è allarmante, poiché gli effetti cumulativi dell’esposizione a più pesticidi non sono stati sufficientemente studiati. Persone vulnerabili, come donne in gravidanza, bambini e anziani, possono essere più suscettibili agli effetti nocivi di queste sostanze chimiche.

Il problema della contaminazione non si limita alle sole acque minerali; il TFA è stato rinvenuto anche nelle acque di rubinetto. Un’analisi ha rivelato che il 94% dei campioni prelevati da 11 paesi europei presentava tracce di TFA, con il 63% delle acque in bottiglia che superava i limiti stabiliti dalla nuova direttiva europea sulle acque potabili. Questa contaminazione diffusa solleva interrogativi su come le politiche di gestione delle risorse idriche affrontino il problema della contaminazione ambientale.
Il dibattito sulla sicurezza del TFA e dei pesticidi nelle acque minerali è complesso. Sebbene l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) avesse classificato il TFA come a basso rischio nel 2016, studi più recenti suggeriscono potenziali effetti negativi sulla fertilità e sullo sviluppo fetale. Le autorità sanitarie, sia in Svizzera che in Italia, non hanno ancora stabilito limiti specifici per il TFA e alcuni pesticidi. La crescente preoccupazione pubblica ha spinto a una revisione delle normative, con esperti che avvertono che l’unico modo per garantire la qualità delle acque minerali sia prevenire l’ingresso di sostanze nocive nell’ambiente.
In risposta a queste preoccupazioni, l’associazione Mineracqua ha cercato di rassicurare i consumatori, sottolineando che le acque analizzate nel test K-Tipp non erano italiane, ma esclusivamente francesi e svizzere. Tuttavia, la questione rimane aperta, evidenziando la necessità di un’informazione più chiara e trasparente per i consumatori. La crescente consapevolezza riguardo alla contaminazione delle acque minerali sottolinea l’importanza di scelte consapevoli e informate per la salute.