
Un aumento atteso e graduale(www.quotidianoarte.it)
Ottime notizie per i lavoratori , in particolare per quelli dei settori del terziario, commercio, distribuzione e servizi.
Un annuncio atteso da tempo porterà a un significativo aumento degli stipendi per circa 3 milioni di dipendenti, grazie a un accordo di rinnovo contrattuale sottoscritto nel marzo dello scorso anno.
Il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) riguarda principalmente i dipendenti di Confcommercio e Confesercenti. La strategia adottata ha previsto un incremento stipendiale suddiviso in più fasi, che culminerà nel 2027. Sebbene l’aumento completo sarà implementato solo a partire da febbraio di quell’anno, i lavoratori potranno già beneficiare di un incremento in busta paga a partire da novembre 2025.
In aggiunta, a luglio di quest’anno, sarà erogata un’indennità una tantum che contribuirà ad aumentare la quattordicesima mensilità. Questo bonus è di particolare importanza per i lavoratori in un periodo in cui il costo della vita continua a crescere, offrendo un supporto economico concreto.
Dettagli sui bonus di luglio
Nel mese di luglio, i lavoratori beneficeranno di una seconda tranche dell’indennità una tantum di 350 euro lordi, già parzialmente erogata l’estate scorsa. Questa somma sarà distribuita in base ai livelli di inquadramento, garantendo un supporto equo a tutti i dipendenti. Per esempio, un quadro potrà ricevere un massimo di 303,81 euro, mentre per un primo livello l’importo scenderà a 273,67 euro. Le cifre continueranno a ridursi per i livelli inferiori, con 236,73 euro per un secondo livello, 202,34 euro per un terzo e 175 euro per un quarto livello. Per i livelli più bassi, come il quinto, il sesto e il settimo, gli importi saranno rispettivamente 158,11 euro, 141,95 euro e 121,53 euro.
Per gli operatori di vendita, le cifre si attestano a 165,20 euro per la prima categoria e 138,69 euro per la seconda. È fondamentale notare che questi importi sono lordi e, pertanto, le somme effettivamente percepite varieranno in base alle trattenute fiscali e ai contributi previdenziali.

L’aspetto più significativo di questo accordo è rappresentato dall’aumento strutturale previsto per novembre 2025. Questo incremento non sarà una tantum, ma si tradurrà in un aumento del tabellare mensile, che sarà visibile in ogni busta paga a partire da quel mese. L’importo medio dell’aumento per il quarto livello sarà di 35 euro lordi mensili, ma le variazioni in base ai livelli di inquadramento sono notevoli. Ad esempio, per un quadro, l’aumento sarà di 60,77 euro, mentre per un settimo livello si ridurrà a 24,31 euro. Gli aumenti per gli altri livelli sono così distribuiti: 54,74 euro per il primo livello, 47,35 euro per il secondo, 40,47 euro per il terzo, 31,62 euro per il quinto e 28,39 euro per il sesto.
Per gli operatori di vendita, ci sarà un incremento rispettivamente di 33,04 euro per la prima categoria e 27,74 euro per la seconda. Questi aumenti, che saranno applicabili anche per l’anno successivo, rappresentano un passo importante verso una retribuzione più equa e adeguata alle esigenze quotidiane dei lavoratori.
L’importanza di questi aumenti
In un contesto economico caratterizzato dall’aumento dell’inflazione e dal costo della vita in crescita, la notizia di questi aumenti è accolta con favore dai lavoratori e dai sindacati. È un segnale positivo che riconosce il valore del lavoro svolto da milioni di italiani, in particolare in settori chiave come il commercio e i servizi. L’aumento delle retribuzioni può contribuire a migliorare non solo il benessere economico dei lavoratori, ma anche a stimolare la domanda di beni e servizi, favorendo così la ripresa economica.
Inoltre, questo accordo rappresenta un passo significativo verso il riconoscimento del lavoro svolto in contesti spesso sottovalutati, come quello della grande distribuzione e dei servizi. È fondamentale che i lavoratori siano sempre più tutelati e valorizzati, così da garantire un equilibrio tra le esigenze aziendali e i diritti dei dipendenti.