
Italia paese di evasori? - www.quotidianoarte.it
Quando si pensa all’evasione fiscale, subito ci viene in mente, purtroppo, anche il nostro Paese che non è esente da questa piaga alla quale non si riesce a porre rimedio.
L’evasione è presente anche in Italia e tutti ne siamo consapevoli e a conoscenza. Ma come si fa per poterla eliminare? Non è un procedimento così semplice, anche se è necessario capire da dove abbia inizio.
Diversi sono gli studi che sono stati fatti e portati avanti, nello specifico anche quello di una classifica dove si evade di più. Vediamola insieme.
Evasione: cosa succede in Italia
Nel nostro piccolo, non ci stiamo al fatto che la nostra città o il nostro paese possa essere considerato fatto di evasori o di coloro che cercano in qualunque modo di evadere il fisco. Ma da studi fatti, purtroppo, anche l’Italia, lo dicevamo all’inizio, non è esente da tutto ciò, anzi. Ci domandiamo sempre perché sia nato questo fenomeno e, dall’altro lato, anche come sia possibile eliminarlo ma non sempre troviamo la risposta giusta.
È necessario sapere però che è stata stilata anche una classifica delle città e dei luoghi dove l’evasione è maggiormente presente rispetto ad altre zone. Ogni anno, purtroppo, vengono sottratti allo stato ben 100 miliardi di euro che, a lungo andare, se tutti pagassero le tasse, riusciremmo a sanare tutto il nostro debito a livello mondiale ma non è così.
Dando un’occhiata attenta all’osservatorio delle Partite Iva del Ministero dell’Economia e della Finanza, ne emerge che l’evasione è diventata una specie di sport anche per gli italiani. C’è un popolo fatto di 6 milioni di piccole imprese e partite Iva che paga le tasse su stime di fatturati basati sulle dichiarazioni degli anni precedenti, ma c’è anche chi, dall’altro lato, non le paga proprio.
Una classifica che non piace tanto
Da un’analisi fatta dal quotidiano “Il Sole 24Ore” si è scoperto che è diventata semplice la propensione all’evasione del 78,5% delle lavanderie, insieme ad autonoleggi (77,9%), ristoranti (72,8%), pelliccerie (72,4%), gestione impianti sportivi (76,3%) e centri per l’assistenza domiciliare ad anziani e disabili (72,5%), per arrivare al 70,6% di associazioni e organizzazioni.

Dall’altro lato, però, c’è anche chi le tasse le paga come farmacie (25%), studi medici (25,9%), attori (39,7%), notai (40,8%), paramedici (42%), commercialisti, ragionieri, periti e consulenti del lavoro (42,6%), informatici (43,5%), geologi (44%) e veterinari (44,8%).
Dal punto di vista territoriale, però, per evasione svetta su tutte la Calabria con il 18%, seguita dalla Campania con il 17%, vi è poi il 16,8% della Puglia e il 16,5% della Sicilia. Dal lato opposto, invece, c’è la provincia di Trento, dove l’evasione non sfiora che l’8%.