
Una situazione precaria (www.quotidianoarte.it)
C’é un castello, tesoro storico d’Italia che sta affrontando una minaccia grave e imminente, sta rischiando di sparire.
Le associazioni locali, tra cui Italia Nostra, hanno lanciato un allerta, descrivendo la situazione come una vera e propria “bomba a orologeria”. La crisi non riguarda solo la struttura del castello, ma anche l’area circostante, in particolare la Piazza D’Armi, che è a rischio di frane sempre più frequenti. La situazione è diventata ancora più critica dopo il crollo del 18 aprile, quando una frana ha distrutto parte della cinta muraria quattrocentesca, suscitando preoccupazioni tra gli abitanti e i turisti.
Il Castello di Moneta è situato su un terreno instabile, caratterizzato da una fragile terra di riporto e massi. In caso di forti piogge, questi elementi potrebbero scivolare a valle, causando un disastro. Luigi Giovanelli, membro del gruppo “Salviamo il Castello di Moneta”, ha avvertito che la frana di aprile ha portato via circa 15 metri della storica fortificazione, riducendo l’area di sicurezza. La presenza di un rudere vicino all’ingresso del castello aggrava ulteriormente la situazione, rappresentando un rischio per la stabilità della zona. Un eventuale collasso dell’ingresso potrebbe avere conseguenze devastanti, minacciando non solo il castello, ma anche lo Stradello e la Piazza D’Armi.
Le autorità locali e l’appello alla comunità
L’assessora ai lavori pubblici, Elena Guadagni, ha confermato che i sopralluoghi nella zona sono continui e che l’amministrazione è consapevole della gravità della situazione. Tuttavia, Giovanelli e le associazioni locali avvertono che le misure adottate finora non sono sufficienti. È essenziale un intervento più deciso per limitare i danni e garantire la sicurezza del castello e della comunità. Le associazioni hanno anche chiesto a un privato cittadino, che detiene una quota di proprietà nell’area, di contribuire alla messa in sicurezza del terrapieno minacciato.

Una proposta è emersa per affrontare questa emergenza: l’utilizzo di un telo di plastica come soluzione semplice e poco onerosa per proteggere il castello. Questa idea, ispirata da un intervento simile a Montecarlo di Lucca, ha dimostrato di essere efficace nel prevenire i danni causati da frane. Giovanelli ha spiegato che, se ben distribuito, il telo potrebbe limitare gli effetti di ulteriori movimenti franosi, rappresentando un primo passo verso la salvaguardia del castello. La preservazione del Castello di Moneta è fondamentale non solo per il suo valore culturale, ma anche per il supporto che offre all’economia locale, attirando visitatori da tutta Italia e contribuendo a mantenere viva la tradizione.
Un patrimonio da salvaguardare
L’allerta lanciata dalle associazioni locali è un richiamo alla responsabilità collettiva. La salvaguardia del Castello di Moneta va oltre la protezione di una costruzione storica; è un impegno verso la preservazione della memoria collettiva e dell’identità culturale della Toscana. Le frane e il degrado del territorio richiedono un approccio integrato, in cui la collaborazione tra enti pubblici, privati e comunità locali diventa essenziale. Mentre le associazioni continuano a mobilitarsi per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, il futuro del Castello di Moneta è incerto. È fondamentale che tutti coloro che amano questo luogo si uniscano per proteggerlo, affinché possa continuare a raccontare la sua storia per le generazioni future. La bellezza e la ricchezza del patrimonio culturale italiano meritano di essere preservate e valorizzate, e il Castello di Moneta rappresenta un tassello prezioso di questa eredità.