Festival della Diplomazia 2025: Roma torna a parlare al mondo

Valeria Fossatelli

Ottobre 13, 2025

C’è un momento dell’anno in cui Roma smette di essere solo una città e diventa una voce che dialoga con il mondo.
Dal 14 al 24 ottobre 2025, la Capitale ospita la sedicesima edizione del Festival della Diplomazia, un evento che da oltre quindici anni intreccia politica, scienza, cultura ed economia in un’unica grande conversazione sul presente.

Un invito a comprendere la complessità del nostro tempo, a costruire ponti tra linguaggi e a riscoprire il valore del dialogo come gesto umano prima ancora che politico.

Quando i principi hanno un prezzo

Tra i progetti più attesi di questa edizione c’è “Il costo dei principi”, una serie di video-conversazioni ideata da Michele Gerace, fondatore della Scuola della Complessità.
Ogni giorno, alle 13:00 (e in alcuni casi anche alle 19:00), filosofi, scrittori, scienziati e giornalisti si confronteranno su un tema tanto semplice quanto rivoluzionario:
cosa significa oggi avere dei principi e pagare il prezzo per difenderli?

“Ogni valore ha un costo,” spiega Gerace. “Ma è proprio quel costo a renderlo reale.”

Tra i protagonisti della serie figurano Andrea Carandini, Ferruccio De Bortoli, Lucia Ronchetti, Andrea Monda, Giorgio Vallortigara e molti altri pensatori che, da prospettive diverse, contribuiranno a illuminare il senso profondo della coerenza in un’epoca di contraddizioni.

L’economia che racconta la politica

Non mancherà lo sguardo sull’attualità internazionale con la rubrica curata da Carmine Soprano, economista e docente dell’Università di Roma Tor Vergata.
“Dazi, prezzi ed altri screzi – Geopolitica ed economia al tempo di Donald Trump” andrà online ogni giorno alle 15:00, offrendo un viaggio tra strategie economiche, scelte politiche e tensioni globali.
Un racconto lucido e accessibile di come il potere, anche economico, plasmi le relazioni tra i popoli.

Roma e la diplomazia delle idee

Il Festival della Diplomazia 2025 è più di una rassegna: è un manifesto di pensiero che attraversa la città e le sue istituzioni.
Incontri dal vivo, produzioni digitali e riflessioni collettive disegnano un mosaico di voci e visioni che celebrano la diversità come risorsa e la cultura come strumento di pace.

In un’epoca dominata da fratture e polarizzazioni, Roma si conferma culla del dialogo, luogo dove la parola torna ad avere peso, profondità e responsabilità.

E così, tra una conversazione e una lezione, il Festival della Diplomazia ci ricorda che parlare — davvero — è ancora un atto rivoluzionario.