
Un nuovo sostituto della NASpI - quotidianoarte.it
Il sussidio di disoccupazione è uno dei supporti economici più diffuso e richiesto in Italia, ma c’è un limite al periodo in cui si può percepire.
Sono molti i lavoratori italiani che ogni hanno richiedono il sussidio NASpI, per fare fronte alle necessità economiche legate alla disoccupazione. Perdere o cambiare lavoro è sempre una scelta critica, che porta con sé diverse difficoltà, soprattutto per quello che riguarda la necessità di affrontare le spese quotidiane.
Oltre allo stigma sociale che è ritrovarsi senza lavoro, la disoccupazione mette all’angolo molte famiglie italiane, che sempre più faticano ad arrivare a fine mese. La NASpI diventa così un sussidio fondamentale per il benessere delle persone, che nel momento in cui non ricevono più l’indennità si trovano con seri problemi per le mani.
Un nuovo contributo mensile dopo la NASpI
La NASpI, com’è noto, è destinata a chi ha perso l’impiego in modo involontario e ha almeno 13 settimane di contributi nei quattro anni precedenti. La sua durata è proporzionale alla contribuzione, cioè metà delle settimane versate negli ultimi quattro anni, ma una volta finita, non ci sono proroghe.

Per chi ha appena terminato l’indennità di disoccupazione NASpI, quindi, si arriva solitamente a un punto morto, se non si rientra nel mondo del lavoro. Fino ad ora, voleva dire restare a secco, senza un’entrata fissa che mettesse al sicuro almeno le spese obbligate, come affitti e bollette.
Fortunatamente esiste una possibilità ancora poco conosciuta, un nuovo sussidio pensato per chi, alla fine dei fondi NASpI, si trova ancora senza lavoro. Un contributo mensile di ben 500 euro, anche se si tratta di un sussidio per aiutare nella formazione e nel reinserimento nel mondo del lavoro.
Questo nuovo aiuto è il “Supporto Formazione e Lavoro”, attivo dal settembre 2023 come parte della riforma che ha cancellato il Reddito di Cittadinanza. È destinato a chi si trova in condizioni economiche fragili ma non può accedere all’Assegno di Inclusione, compresi gli ex percettori di NASpI.
Per ottenerlo è necessario soddisfare alcuni requisiti precisi, tra cui avere tra i 18 e i 59 anni e risiedere in Italia da almeno cinque anni. Bisogna avere un ISEE familiare inferiore a 10.140 euro annui e soprattutto bisogna essere disponibili al lavoro, anche se non immediatamente inseriti in un impiego.
Il contributo da 500 euro al mese, erogato dall’INPS, non è una semplice erogazione passiva, è infatti legato alla partecipazione a percorsi formativi e di orientamento. Solo frequentando questi percorsi di crescita lavorativa, proposti dai centri per l’impiego, si avrà diritto a percepire questo beneficio mensile.