Una tre giorni di creatività e cultura
Dal 8 al 10 settembre, Roma è stata protagonista di East Bound Roma, un evento che ha trasformato la città in un punto d’incontro tra Italia e Polonia. La manifestazione ha mostrato come la moda possa diventare linguaggio culturale e sociale, capace di raccontare memoria, identità e innovazione attraverso collezioni che hanno unito artigianato, estetica e sostenibilità ambientale.
Promosso dal Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale Polacco, l’evento è stato organizzato dal Creative Industries Institute con la Fondazione Kraina, in collaborazione con l’Associazione Interculturale Sinergia e l’Istituto Polacco di Roma, nell’ambito del programma “Cultura ispirante 2025-2026”. La cura artistica è stata affidata a Karolina Sulej, con la regia di Waldek Szymkowiak e la produzione di Magdalena Christofi.
Lo showroom: sostenibilità come cifra stilistica
Accessori e materiali innovativi
Il percorso è iniziato l’8 settembre con lo showroom all’Istituto Polacco di Roma, dove quindici brand hanno presentato le proprie creazioni. Borse realizzate con materiali vegetali ottenuti dagli scarti delle mele, gioielli in argento lavorato a mano, cappelli in feltro e paglia, calzature comode ma di forte impatto estetico: ogni pezzo ha raccontato una diversa interpretazione di moda sostenibile.
Tradizione e futuro
L’attenzione all’ambiente si è unita al rispetto per l’artigianato, dando vita a collezioni che non solo rispondono alle esigenze del presente, ma guardano con coraggio al futuro.
Incontri e riflessioni sul ruolo della moda
Il 9 settembre lo showroom si è trasformato in un luogo di confronto. Designer, istituzioni e pubblico hanno discusso di riuso, riciclo e tradizioni artigianali, aprendo un dialogo sul ruolo che la moda può assumere come strumento di cambiamento sociale.
La sfilata alla Galleria del Cardinale Colonna
Dieci stilisti per dieci visioni
Il 10 settembre il sipario si è spostato alla Galleria del Cardinale Colonna, dove dieci stilisti hanno presentato le loro collezioni. Tra recupero creativo di materiali dismessi, abiti scultorei in denim, borse prodotte senza consumo d’acqua e devolute al WWF, fino a reinterpretazioni di memorie intime e uniformi, ogni creazione ha messo in scena un dialogo tra memoria e innovazione.
Moda come atto civile
«Abbiamo voluto dimostrare che la moda polacca non è solo estetica, ma anche impegno e visione artistica. Roma ha accolto la nostra idea di moda come racconto di memoria e di futuro», ha dichiarato Magdalena Christofi, produttrice dell’evento.
Roma capitale di creatività e innovazione
Con East Bound Roma, la Capitale si conferma scenario privilegiato per eventi di moda internazionale, capace di valorizzare il patrimonio artistico come cornice ideale per iniziative culturali di rilievo. Un progetto che rafforza i legami tra Italia e Polonia, trasformando la moda in settore strategico per l’economia, la sostenibilità e l’innovazione sociale.