
Un balcone naturale tra Molise e Abruzzo(www.quotidianoarte.it)
Se la calura estiva spinge a cercare refrigerio, c’é un borgo, situato a 1.421 metri di altitudine che rappresenta una meta ideale.
Questo piccolo comune molisano, al confine con l’Abruzzo, è noto non solo per le sue abbondanti nevicate invernali, che gli hanno valso il soprannome di “paese delle bufere“, ma anche come rifugio estivo per godere di panorami mozzafiato e tradizioni secolari.
Capracotta si trova nella provincia di Isernia, su un crinale che domina da una parte il Molise e dall’altra la Majella e l’Alto Sangro. Con circa 744 abitanti, è il comune più alto della regione e il secondo più elevato di tutto l’Appennino centrale. La sua posizione geografica lo rende un eccezionale punto panoramico, da cui si possono ammirare le vette abruzzesi, le gole del fiume Sangro, le dolci colline dell’Alto Molise e, nelle giornate più limpide, persino il mare Adriatico.
Il borgo è anche una rinomata località sciistica, con impianti per lo sci alpino e di fondo, oltre a itinerari per ciaspolate. Nel 2015, Capracotta ha conquistato un primato mondiale riconosciuto dal Guinness dei Primati per aver registrato la nevicata più intensa in 24 ore in Europa: 256 centimetri caduti in un’unica giornata. Questa caratteristica fa di Capracotta una meta ambita sia per gli sport invernali sia per chi vuole scoprire la montagna in estate.
Itinerari e natura: un’esperienza a due ruote e a piedi
Per raggiungere Capracotta in moto, un percorso panoramico attraversa la provincia di Isernia, partendo da Agnone lungo la provinciale SP87, che in meno di trenta minuti conduce al borgo. Proseguendo verso Castel del Giudice e attraversando il confine con l’Abruzzo si arriva a Roccaraso, nota località sciistica, da cui tramite la SS17 e la SP119 si raggiunge Castel di Sangro, a circa 57 chilometri e un’ora e mezza di viaggio complessiva.
Una volta in loco, gli appassionati di trekking possono percorrere i numerosi sentieri che circondano Capracotta, adatti sia a escursionisti esperti sia a chi desidera semplici passeggiate nella natura. Tra i percorsi più suggestivi c’è la salita a Monte Campo, che con i suoi 1.746 metri offre vedute spettacolari su tutto l’Appennino centrale.

Il borgo custodisce una ricca storia e tradizioni radicate, che si manifestano soprattutto durante eventi come la Pezzata, la festa agropastorale che si svolge ogni anno all’inizio di agosto. Questa manifestazione richiama centinaia di visitatori attratti dal piatto tipico a base di carne di pecora bollita con erbe aromatiche, accompagnata da pane e vino locale, un’esperienza che racconta la cultura dei pastori transumanti.
A pochi minuti dal centro, il Giardino della Flora Appenninica è un’attrazione imperdibile per gli amanti della natura e della botanica. Situato a 1.525 metri sul livello del mare, questo orto botanico ospita oltre 400 specie vegetali autoctone, tra cui piante officinali, orchidee rare, genziane e stelle alpine. Il giardino, dotato di passerelle in legno e sentieri erbosi, offre una visita sensoriale e didattica, ideale per famiglie e appassionati. L’ingresso è accessibile con un biglietto di 2 euro, mentre la visita guidata costa 5 euro.
Il patrimonio culturale del borgo è inoltre valorizzato dal Museo della Civiltà Contadina e degli Antichi Mestieri, allestito nel municipio. Qui si conservano oggetti donati dagli abitanti che raccontano la vita quotidiana, i mestieri tradizionali e le trasformazioni del territorio.
Capracotta, un borgo con radici antiche e un nome significativo
Le origini di Capracotta risalgono al periodo medievale, sviluppandosi sullo sperone chiamato Terra Vecchia durante la conquista longobarda. Il nome probabilmente deriva dai termini latini capra (capra) e cocta (essiccata al sole), in riferimento alla pratica dei pastori locali di conservare la carne essiccandola al sole. Le prime tracce di presenza umana nell’area risalgono al Paleolitico, con ritrovamenti di utensili associati a popolazioni neandertaliane.
Il borgo ha subito ingenti danni durante la Seconda Guerra Mondiale, quando venne quasi raso al suolo dalle truppe tedesche in ritirata. Ricostruito negli anni Cinquanta, Capracotta ha sviluppato una forte vocazione turistica, diventando una delle principali località sciistiche del Molise insieme a Campitello Matese.