
Caldo estivo, cosa cambia in Italia per i lavoratori (www.quotidianoarte.it)
Con l’arrivo dell’estate e l’aumento delle temperature che stanno investendo gran parte dell’Italia, si intensificano le misure di tutela.
Con l’arrivo dell’estate e l’aumento delle temperature che stanno investendo gran parte del Centro-Sud Italia, si intensificano le misure di tutela per i lavoratori esposti al caldo estremo. Toscana e Sicilia si sono recentemente aggiunte all’elenco delle regioni che hanno adottato ordinanze restrittive per garantire la salute di chi svolge attività lavorative all’aperto durante le ore più calde della giornata. Questi provvedimenti prevedono il divieto di lavoro all’aperto dalle 12:30 alle 16:00 nei giorni classificati a rischio “alto” secondo la mappa termica e di esposizione solare di Worklimate, un sistema sviluppato da Inail e CNR.
Ordinanze regionali: tutela dei lavoratori nelle ore di massimo rischio
Le ordinanze firmate dai presidenti delle due regioni hanno validità immediata e si estendono fino al 31 agosto 2025. Il focus è rivolto in particolare a chi svolge attività fisica intensa esposta ai raggi solari, in settori come:
- Agricoltura e florovivaismo
- Cantieri edili all’aperto
- Cave e ambienti minerari scoperti
- Installazione e manutenzione di impianti all’esterno

Il divieto entra in vigore solo nei giorni in cui il sistema Worklimate, aggiornato alle ore 12:00 di ogni giornata, segnala un livello di rischio “alto” per i lavoratori soggetti a esposizione solare prolungata. La consultazione è pubblica e disponibile sul sito ufficiale www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta, un riferimento ormai essenziale per la prevenzione del colpo di calore sul posto di lavoro.
Le regioni che hanno adottato queste ordinanze si basano sulle Linee guida regionali approvate il 16 giugno 2025, che definiscono misure di prevenzione per mitigare i rischi derivanti dal caldo estremo. Nel caso in cui tali precauzioni non siano sufficienti e i livelli di rischio rimangano elevati, scatta il divieto di lavoro nelle ore centrali della giornata. Le violazioni sono punite con sanzioni amministrative, mentre il controllo dell’applicazione della norma è affidato alle autorità sanitarie locali e agli enti territoriali.
Un’importante precisazione riguarda le esenzioni: il divieto non si applica ai lavoratori delle pubbliche amministrazioni, ai concessionari di pubblico servizio, né alle attività urgenti di pubblica utilità, protezione civile o salvaguardia dell’incolumità pubblica.
Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha evidenziato la gravità del fenomeno: «Temperature elevate, umidità e esposizione solare prolungata possono provocare colpi di calore anche letali. Questo provvedimento è stato pensato per proteggere chi lavora all’aperto, in condizioni di rischio sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici». Giani ha inoltre sottolineato il valore scientifico e operativo del progetto Worklimate, che rappresenta uno strumento imprescindibile per la tutela della salute nei luoghi di lavoro esposti al sole.
Con l’adozione delle ordinanze da parte di Toscana e Sicilia, salgono a sei le regioni italiane che hanno già implementato misure specifiche contro il lavoro all’aperto nelle ore più calde:
- Puglia (con particolare attenzione a settori agricolo e edile, ordinanza firmata dal presidente Emiliano)
- Lazio
- Calabria
- Umbria
- Sicilia
- Toscana (con previsione di sanzioni per i trasgressori).