
Cosa non sappiamo su ciò che vediamo (www.quotidianoarte.it)
La nostra percezione di ciò che vediamo può variare drasticamente a seconda del contesto culturale in cui siamo cresciuti.
Osservare il mondo che ci circonda è un atto quotidiano, ma la nostra percezione può variare drasticamente a seconda del contesto culturale in cui siamo cresciuti. Un recente studio condotto da ricercatori dell’Università di Harvard e della London School of Economics ha rivelato un fenomeno interessante: a seconda delle strutture architettoniche e degli ambienti circostanti, potremmo percepire forme geometriche in modi completamente diversi. La domanda centrale è: quando guardiamo un’immagine che mostra cerchi e rettangoli, cosa vediamo realmente?
Un esperimento rivelatore
Per comprendere meglio questo fenomeno, i ricercatori hanno condotto un esperimento su un campione di 263 partecipanti provenienti da diverse aree geografiche. Un gruppo di osservatori era composto da persone degli Stati Uniti e del Regno Unito, mentre un altro gruppo era formato da individui provenienti da Opuwo, una città nel nord della Namibia, e da un contesto rurale namibiano. Opuwo, pur avendo alcune strutture rettangolari, si caratterizza per un ambiente urbano misto, mentre le aree rurali sono dominate da costruzioni tradizionali rotonde, tipiche delle abitazioni del popolo Himba.

I risultati sono stati sorprendenti: il 81% dei partecipanti americani e britannici ha dichiarato di vedere esclusivamente rettangoli nell’immagine, conosciuta come illusione di Coffer, mentre solo il 48% dei villaggi namibiani ha percepito i cerchi. Questo evidenzia una netta differenza culturale e ambientale. Inoltre, meno del 2% degli osservatori namibiani ha visto esclusivamente rettangoli, mentre nessuno degli americani e britannici ha percepito solo cerchi. Questi dati suggeriscono che la nostra educazione visiva e le esperienze formative influenzano profondamente la nostra interpretazione delle forme.
Il contesto architettonico in cui viviamo modella non solo la nostra esperienza quotidiana, ma anche il nostro modo di vedere il mondo. Le persone cresciute in ambienti caratterizzati da linee rette e angoli retti tendono a riconoscere e interpretare più facilmente forme simili. Al contrario, chi vive in contesti con strutture più curve e tondeggianti, come le capanne rotonde degli Himba, percepisce forme circolari in modo più naturale.
Un’interessante testimonianza emersa dallo studio è quella di una partecipante namibiana che, pur vedendo cerchi, ha commentato di riconoscere “case” nell’immagine. Questo mette in luce un aspetto affascinante della percezione: la nostra esperienza culturale non solo influisce su ciò che vediamo, ma anche su come interpretiamo ciò che ci circonda. La percezione diventa, in questo senso, un filtro attraverso il quale osserviamo il mondo.
Le scoperte del team di ricerca offrono spunti di riflessione sul valore della diversità culturale nella nostra società. Secondo il psicologo Michael Muthukrishna della London School of Economics, la varietà di esperienze culturali arricchisce la nostra comprensione del mondo. “Quando si cerca di avere un’idea completa della realtà, è fondamentale avere persone con prospettive diverse. Se tu vedi solo rettangoli, è utile avere qualcuno che percepisce cerchi nella stanza,” ha dichiarato in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Science.