Un’avventura misteriosa nel cuore di Chemnitz
Un evento insolito ha catturato l’attenzione dei residenti di Chemnitz, dove si è assistito all’atterraggio spettacolare di un UFO nel centro di un quartiere guglielmino. Si parla di un edificio iconico, i grandi magazzini Schocken, inaugurati il 15 maggio del 1930. Progettato dall’architetto polacco Erich Mendelsohn, questo grande edificio presenta una facciata vetrata curvilinea che si integra perfettamente nell’architettura del centro storico. È situato a pochi passi dall’Altes und Neues Rathaus , nonché dalla Roter Turm, emblemi della potenza medievale della città. Oggi, dopo anni di storia, Chemnitz e il suo patrimonio architettonico stanno rinnovando il loro fascino in vista della proclamazione come Capitale Europea della Cultura nel 2025.
La storia di Chemnitz è profondamente influenzata dall’edificio Schocken, che è sopravvissuto ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e ha avuto una vita nuova come Museo nazionale di archeologia, noto anche come Smac. Questo straordinario museo, aperto nel 2014 dopo una lunga ristrutturazione, ha riservato spazi dedicati alla memoria di Mendelsohn e del committente Salman Schocken. La storia del progetto e della sua ristrutturazione è strettamente legata agli avvenimenti storici della città. Chemnitz, conosciuta anche come Karl Marx Stadt per quasi quarant’anni, sta per riscoprire il suo tesoro culturale. L’emozione di visitare il museo i cui spazi espositivi abbracciano tre piani è unica, e la testimonianza storica offerta dall’edificio rende ogni visita un’esperienza e un viaggio nella memoria.
L’edificio in sé è un capolavoro, con linee che sembrano danzare e forme che giocano con la luce. Mendelsohn ha creato un design innovativo per un’epoca in cui il modernismo stava muovendo i suoi primi passi. La facciata curva dell’edificio sembra quasi abbracciare il visitatore, mentre le cinque file di finestre orizzontali aggiungono una dinamicità senza precedenti alla struttura. La ristrutturazione ha mantenuto l’integrità architettonica originale, compreso il prestigioso marchio Schocken che ancora oggi campeggia all’ingresso del museo. Al primo piano, tramite un corridoio curvilineo, si possono ammirare bozzetti e documentazioni che celebrano la vita e le opere di Mendelsohn. Questo museo è un collegamento tangibile tra passato e presente, una testimonianza viva dell’importanza dell’architettura e della cultura nella città.
La storia affascinante della catena di grandi magazzini Schocken
Chemnitz si unisce a Stoccarda e Norimberga nel novero delle città che hanno visto la nascita dei grandi magazzini della catena Schocken. Questa società, guidata dai fratelli Simon e Salman Schocken, ha rivoluzionato il commercio al dettaglio tedesco. Originariamente fondata a Zwickau, Schocken KG è diventata la quarta catena commerciale più importante in Germania, contanto circa 20 punti vendita e 6000 dipendenti alla fine degli anni ’30. Ma il percorso non è stato privo di ostacoli. Con l’ascesa del regime nazista a partire dal 1933, le attività commerciali ebree sono state messe sotto pressione, con boicottaggi e vandalismi.
Oltre alla creatività imprenditoriale, la famiglia Schocken deve affrontare la dura realtà della discriminazione e delle politiche oppressive. Salman Schocken, rimasto l’unico proprietario dopo la morte del fratello Simon in un incidente d’auto nel 1929, ha visto la sua catena forzata a svendere nel 1938. La sua storia rappresenta un capitolo doloroso della Germania ma anche un esempio di resilienza e passione per la cultura. La lotta per la sopravvivenza e il salvataggio del patrimonio culturale si riflette infine nella ristrutturazione dell’ex edificio dei magazzini Schocken in un museo dedicato alla storia e all’archeologia.
Erich Mendelsohn: un genio dell’architettura modernista
Il lavoro visionario di Erich Mendelsohn non potrebbe essere compreso senza considerare il contesto in cui si è mosso. Già noto per i suoi progetti innovativi, Mendelsohn divenne il progettista di riferimento per Salman Schocken, dando vita a una grande facciata curva a Chemnitz. Questa scelta architettonica non solo ha reso celebre l’edificio, ma ha anche catturato l’immaginazione di molte generazioni. La sua fama era già consolidata con opere come la Torre Einstein a Potsdam e la fabbrica di cappelli a Luckenwalde.
Mendelsohn ha saputo mescolare funzionalità e estetica, creando si può dire un’opera architettonica senza tempo. La struttura del Schocken è altamente innovativa per l’epoca e rappresenta un esempio lampante del movimento Neues Bauen, che abbracciava l’interazione tra spazio e modernità. L’architetto ha anche progettato diverse opere all’estero, ma il progetto di Chemnitz rimane uno dei suoi capolavori più ammirati. Anche la ristrutturazione contemporanea conserva l’essenza dell’originale, tanto da poterlo considerare un viaggio nella storia a ogni visita.
Salman Schocken: l’imprenditore e collezionista visionario
Non si può parlare della storia dei magazzini senza menzionare la figura affascinante di Salman Schocken. Originario di Posen in Polonia, Schocken è stato non solo un imprenditore di successo ma anche un collezionista d’arte e bibliofilo. Il suo spirito da autodidatta lo ha portato a esplorare il modernismo e a scegliere artisti di rinomate capacità per i materiali pubblicitari delle attività, associando arte e commercio in un mix affascinante. La sua visione andava ben oltre il profitto: ha creato biblioteche e case editrici, amando la cultura in ogni sua forma.
Le sue collezioni personali, che comprendevano oltre 60 mila rare edizioni e manoscritti, dimostrano il suo amore per la letteratura e per l’arte. Tra i tesori che possedeva figurano testi di autori come Heine e Goethe e documenti storici del movimento operaio. Nonostante le avversità e la diaspora che colpì molte famiglie ebraiche, il suo legame con l’arte e la cultura non è mai svanito. Anche nel 1934, lontano da casa, commissionò a Mendelsohn il design della famosa Schocken Library a Gerusalemme, dimostrando una costante connessione tra passato e presente.
Chemnitz oggi: un mix di storia e modernità
Chemnitz è una città di sorprendente bellezza, dove storia e contemporaneità si intrecciano in un abbraccio affascinante. Il suo patrimonio architettonico non potrebbe essere completo senza una visita a luoghi simbolici quali i Bagni pubblici di stile Bauhaus, il Gunzenhauser Museum dedicato all’arte moderna e Villa Esche, un esempio di puro Liberty. Ciascuna di queste gemme architettoniche racconta storie che affondano le radici nei secoli passati, aprendo nuovi orizzonti sulla cultura contemporanea.
Non si può mancare il complesso della Stadthalle, un’eccezionale testimonianza di architettura della Repubblica Democratica Tedesca. Qui, eventi, concerti e conferenze hanno luogo regolarmente, confermando Chemnitz come centro dell’attività culturale. Infine, il monumento dedicato a Karl Marx, con la sua imponente testa in bronzo, continua ad attrarre visitatori, rimarcando il legame tra la città e la sua storia tumultuosa.
Chemnitz è dunque un luogo dove il passato viene celebrato e il futuro si disegna quotidianamente, creando un affascinante racconto di resilienza e bellezza.