È un episodio di cronaca che ha scosso e allarmato la comunità. A Stradella, in provincia di Pavia, un giovane di 26 anni, Said Cherrah, è stato arrestato dopo aver accoltellato l’ex fidanzata di 24 anni. L’incidente è avvenuto nel pomeriggio di un giorno trascorso apparentemente come tanti altri, in un supermercato di Giussano, provincia di Monza, dove la giovane era stata convocata. Questo triste evento mette in luce non solo la violenza del gesto, ma anche le problematiche legate alla sicurezza e alla protezione delle vittime di stalking.
Nell’increscioso accaduto, la giovane è attualmente ricoverata in gravi condizioni presso il reparto di chirurgia d’urgenza dell’ospedale San Gerardo di Monza. Subito dopo l’aggressione, le è stata diagnosticata una ferita alla schiena, inflitta da almeno un colpo di coltello. Fortunatamente, le sue condizioni non sono critiche e, dopo qualche ora, è riuscita anche a fornire dichiarazioni che sono risultate preziose per le indagini. Attualmente, i medici prevedono un lungo periodo di recupero di almeno venti giorni. Tuttavia, la spirale di violenza in cui si è trovata coinvolta suscita molte domande sul percorso di protezione delle vittime.
È evidente che, secondo le prime ricostruzioni, la ragazza potrebbe essere stata colpita di sorpresa, alle spalle, nei pressi della sua automobile. I carabinieri stanno effettuando indagini approfondite per comprendere l’esatta dinamica e i motivi che hanno portato a questo gesto così drammatico. Naturalmente, c’è grande preoccupazione per la sicurezza e il benessere della giovane, che ha già affrontato una serie di difficoltà significative.
La violazione delle misure cautelari
Merita attenzione il fatto che Said Cherrah si trovasse già sottoposto a misure restrittive a causa di precedenti aggressioni nei confronti della stessa ex fidanzata. La violazione delle misure cautelari ha sollevato interrogativi su come sia possibile che una persona, già coinvolta in situazioni di violenza e stalking, abbia potuto ottenere un permesso d’uscita nonostante la condanna precedente. Il giovane, originario di Broni, aveva avuto in passato problemi legali, inclusa un’aggressione con acido muriatico verificatasi il 21 ottobre 2023, sempre nei confronti della 24enne a Erba, Como.
Il contesto di questa storia si fa ancora più inquietante quando si considerano i precedenti comportamenti violenti del giovane. Cherrah era già stato arrestato e sottoposto ai domiciliari dopo aver distrutto l’auto della ragazza. Nonostante ciò, è riuscito a violare le restrizioni imposte dal giudice, cercando un incontro con lei che si è trasformato in un nuovo atto di violenza. Le autorità stanno valutando la situazione per evitare che episodi simili si possano ripetere in futuro.
Riflessioni sulle misure di sicurezza
Le parole dell’avvocato della giovane aggredita, Daniela Danieli, offrono una riflessione profonda sulle condizioni di sicurezza delle vittime di violenza. Durante l’intervista, l’avvocato ha sottolineato l’insufficienza delle misure di protezione in situazioni come quella affrontata dalla 24enne. Ha evidenziato come, nonostante le evidenti minacce ricevute in passato e la reiterazione degli atti violenti da parte di Cherrah, non siano state adottate quelle misure necessarie per garantire la sicurezza della vittima.
L’episodio pone un interrogativo fondamentale sulla capacità del sistema giuridico e delle autorità di proteggere coloro che si trovano in situazioni di pericolo. In particolare, merita attenzione la questione dei permessi di uscita per chi ha precedenti penali di violenza, e se sia opportuno concederli in tali circostanze. E’ evidente che c’è una scarsa protezione per le persone già segnate dalla violenza in seguito a relazioni tossiche e distruttive. La comunità si interroga e chiede un ripensamento delle legislazioni attuali, affinché episodi come questo non abbiano più a verificarsi.