In concomitanza con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Gori ha dato il via alla campagna ‘Filtri distorti‘. Questa iniziativa si propone di lottare contro ogni forma di molestia e violenza, spazio all’invisibile ma pure dannosa violenza psicologica. Attraverso video, reel e post sui social come Instagram, Facebook, X e YouTube, Gori mira a sensibilizzare il pubblico su un tema di vitale importanza che affligge la società odierna. Le parole, anche se possono sembrare innocue, assumono una forza distruttiva quando sono immerse in relazioni tossiche.
La violenza psicologica si presenta in molte forme sfuggenti, raramente visibili ad un occhio superficiale. Frasi che sembrano innocue a prima vista, diventano invece la linfa di una manipolazione sottile, che logora l’autostima e la fiducia delle donne. Questo tipo di violenza, insidiosa e difficile da individuare, si diffonde in ambienti di gelosia e sfiducia, creando una realtà distorta che piega le menti. Le vittime, spesso, non si rendono neppure conto di essere nel bel mezzo di una situazione violenta. La campagna ‘Filtri distorti‘ si propone di rendere queste dinamiche visibili, educando il pubblico sulle strategie più subdole di abuso.
Nei rapporti interpersonali, com’è noto, le parole possono ferire più di un pugno. Dichiarazioni come “non sei abbastanza” oppure “non meriti di essere felice” infliggono cicatrici invisibili che possono perdurare nel tempo. È proprio in questo contesto che la campagna di Gori si inserisce, cercando di liberare le donne dalla rete di manipolazione e di ricostruire una percezione di realtà sana e positiva. Attraverso filmati e altre forme di comunicazione sui social, l’obiettivo è chiarire come la violenza psicologica spesso preceda quella fisica, e come sia necessaria una presa di coscienza collettiva per spezzare questo ciclo.
Un impegno collettivo necessario
In Italia, il dramma della violenza di genere è un’emergenza sociale che chiama in causa l’intera comunità. Le statistiche sono allarmanti e raccontano di una realtà che non può essere ignorata. L’urgenza di un intervento collettivo si fa sempre più forte, sottolineando la necessità di lavorare insieme per fermare questa piaga. La responsabilità non ricade solo sulle istituzioni, ma è un dovere di ciascuno di noi promuovere la sensibilizzazione e l’educazione al rispetto. La campagna ‘Filtri distorti‘ è un passo fondamentale in questa direzione, come zeppole nel cammino verso la libertà e il rispetto reciproco.
L’impegno di Gori si amplifica non solo attraverso la campagna, ma anche con azioni concrete. L’azienda ha infatti ottenuto la certificazione UNI/PdR 125:2022, dimostrando un’attenzione particolare alla parità di genere. Sviluppare un ambiente lavorativo in cui le donne possano sentirsi sicure e supportate è essenziale. Gori ha messo in atto diversi programmi di ascolto, tra cui survey, servizi di supporto psicologico e opportunità di formazione. Queste misure rappresentano passi significativi verso un cambiamento culturale, mirato a costruire una società più giusta e paritaria.
Costruire un futuro libero dalla violenza
Sostenere le donne e creare un clima di fiducia è un obiettivo a lungo termine, ma ci sono diversi piccoli passi che possono fare la differenza. Oltre alle campagne mediatica e alle certificazioni, Gori si sta impegnando a realizzare attività pratiche, come webinar e incontri di formazione, per fornire strumenti e risorse. Una vittima di violenza deve sapere di non essere sola e di avere accesso a supporti concreti e non discriminatori.
Stabilire una cultura di rispetto e sostegno è fondamentale per garantire la libertà di espressione. Ogni giorno, le donne affrontano sfide che le mettono alla prova; quindi, è cruciale che ci sia una rete di protezione e aiuto. La campagna ‘Filtri distorti‘ pone l’accento su questi temi tanto urgenti, spingendo la società a riflettere e agire. Solo unendo le forze sarà possibile combattere la violenza di genere e muoversi verso un futuro in cui il rispetto e la dignità siano la norma.