Il 2025 si preannuncia come un anno cruciale con una riforma che porterà nelle tasche degli italiani 850 euro in più.
Nel 2025, l’ Italia vivrà un’importante evoluzione, con modifiche che promettono di apportare significativi cambiamenti a favore di coloro che si trovano in situazioni di difficoltà.
Tra le novità più rilevanti, spicca l’introduzione di un nuovo supporto economico mensile che potrebbe raggiungere un importo di 850 euro al mese. Queste modifiche si inseriscono all’interno di un contesto più ampio di riforma, che mira a garantire maggiore equità e adeguatezza degli importi rispetto alle esigenze di vita dei beneficiari.
A chi sono destinati
Le pensioni di invalidità civile sono attualmente soggette a un importo fisso per coloro che presentano una totale incapacità lavorativa e per coloro che hanno una parziale inabilità. Nel 2025, si prevede un adeguamento degli importi in linea con l’aspettativa di vita e un incremento significativo per gli invalidi totali. Chi risulta totalmente inabile potrà beneficiare di un incremento che oscilla fra 400 e 850 euro al mese, mentre per chi ha una parziale inabilità, con un grado compreso tra il 74% e il 99%, gli aumenti saranno minimi, riducendosi a pochi euro al mese.
Attualmente, la pensione di invalidità civile per le persone con una capacità lavorativa ridotta è di 333,33 euro mensili. Tuttavia, per accedere a tali prestazioni, i limiti di reddito annuali variano: 5.725,46 euro per chi ha una parziale inabilità e 19.461,12 euro per gli invalidi totali. Questi importi saranno rivalutati nel 2025, con un incremento previsto dello 0,8%, portando la pensione per gli invalidi parziali a circa 336 euro mensili. È importante notare che il meccanismo di adeguamento segue regole specifiche e l’INPS dovrà comunicare ufficialmente i nuovi limiti di reddito.
Per quanto riguarda gli invalidi totali, esistono requisiti specifici di reddito per ottenere l’incremento al milione, introdotto dalla legge n. 448 del 2001. In base alla sentenza della Corte Costituzionale n. 152 del 2020, i beneficiari di un’invalidità totale hanno diritto a tale incremento già al compimento dei 18 anni, una decisione che ha eliminato una disparità di trattamento rispetto agli anziani. Nel 2025, l’importo dell’incremento sarà aggiornato aggiungendo una quota fissa alla pensione minima rivalutata, portando l’importo complessivo a 739,83 euro mensili.
Una delle novità più significative riguarda le persone con almeno 80 anni affette da bisogni assistenziali gravissimi. Per queste persone, sarà introdotta una nuova misura integrativa dell’indennità di accompagnamento, attualmente fissata a 531,76 euro mensili. Nel 2025, queste persone potranno beneficiare di una “Prestazione Universale” che garantirà un’indennità di 850 euro al mese, finalizzata a coprire i costi per i servizi di assistenza. Per accedere a questo nuovo supporto, sarà necessario avere un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) non superiore a 6.000 euro. I criteri di applicazione saranno stabiliti dal Ministero della Salute.
Questa riforma rappresenta un passo avanti significativo per il riconoscimento e il supporto delle persone con disabilità, in particolare per gli anziani che vivono in condizioni di fragilità. L’introduzione di misure più generose riflette un crescente impegno da parte dello Stato italiano nel garantire una vita dignitosa a chi si trova in situazioni di vulnerabilità e difficoltà economica.